Intel chiamata in causa dall'antitrust europea

Il 27 luglio scorso la Direzione generale per la competizione della Commissione Europea ha emesso una "comunicazione di addebiti" (Statement of Objections) nei confronti di Intel per la violazione dei trattati comunitari circa l'abuso di posizione dominante (art. 82) con l'intento di escludere il principale rivale, AMD, dal mercato dei processori x86.

Lo Statement of Objection è un passo formale delle indagini della Commissione antitrust con cui vengono informate le parti.

Bruce Sewell, Senior Vice President e General Counseil di Intel ha dichiarato:"Ci sentiamo di affermare che il segmento di mercato dei microprocessori funziona normalmente e che la condotta di Intel è stata legale, tesa alla libera concorrenza e vantaggiosa per i consumatori. Anche se ovviamente avremmo preferito evitare i costi e gli inconvenienti incorsi nel rivendicare la legalità  della nostra condotta competitiva in Europa, la decisione della Commissione di emettere una comunicazione di addebiti significa che almeno Intel avrà  l'opportunità  di ascoltare e rispondere alle accuse sostenute dal nostro principale concorrente ".

Il manager di Intel ha aggiunto: " il caso è basato sulle rimostranze di un diretto concorrente e non di clienti o consumatori. La Commissione ha l'obbligo di indagare in merito. Tuttavia, una comunicazione di addebiti contiene solo accuse preliminari e non equivale a dichiarare che siano state riscontrate violazioni delle leggi dell'Unione Europea. A Intel verrà  ora data la possibilità  di rispondere direttamente alle preoccupazioni della Commissione nell'ambito del processo amministrativo. à© evidente che questo settore è aspramente competitivo e attivo. Se i concorrenti sono forti e ottengono buoni risultati, vengono compensati dal mercato. Se invece sono deboli e con risultati inferiori alle aspettative, il mercato risponde di conseguenza".