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Telefono Azzurro lancia una petizione per difendere i minori dai rischi di Internet

Telefono Azzurro chiede una legge per verificare l'età degli utenti sui siti pornografici e difendere i minori.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 05/02/2019

Secondo una ricerca Telefono Azzurro – Doxa Kids, per il 22% dei ragazzi fra i 12 e i 18 anni i social network facilitano il bullismo, mentre il 20% denuncia il rischio di incontrare adescatori. Il 32% di essi ha visto sul web immagini o video violenti, il 23% immagini sessualmente esplicite. Il 34% dichiara di aver ricevuto messaggi da estranei. Il 50% ammette che nel suo gruppo di amici si guardano video pornografici. E la pornografia è sempre più violenta: l'82% dei contenuti contiene aggressioni fisiche, quasi sempre contro donne o ragazze.
Uno scenario che rende ancora più urgente un intervento da parte delle Istituzioni per rendere sicura l’esperienza online dei minorenni. È questo che chiede  Telefono Azzurro, la più importante organizzazione italiana indipendente dedicata da oltre trent’anni a tutelare bambini e ragazzi da abusi e violenze. E lo fa lanciando una petizione online, attraverso la piattaforma Change.org.
“Chiediamo con forza una legge per verificare l’età degli utenti sui siti pornografici, come sta accadendo nel Regno Unito – dichiara Ernesto Caffo, Presidente di Telefono AzzurroDa sempre ascoltiamo i ragazzi e abbiamo voluto farlo anche su questo tema così drammatico. E sono proprio i giovani che ci chiedono di intervenire a difesa dei loro diritti online: la ricerca condotta per noi da Doxa Kids rileva che il 47% dei ragazzi vorrebbe che i social bloccassero i contenuti pornografici e violenti. Per questo oggi, in occasione del sedicesimo Safer Internet Day, chiediamo alle Istituzioni di impegnarsi con noi in modo concreto introducendo un sistema obbligatorio per legge di verifica dell'età online, "age verification”. L'autocertificazione e il parental control non bastano, non funzionano, si superano con un paio di click – continua Caffo -  Connettendo l'autenticazione a carte di credito o altri sistemi tecnologici, si possono garantire gli utenti adulti e allo stesso tempo difendere i diritti dei minorenni”.

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