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Avast: malware a tema coronavirus colpisce utenti Internet Explorer

L'Exploit Kit Fallout utilizzato per distribuire il malware Kpot 2.0 attraverso siti a tema Covid-19. In Italia bloccati più di 10.000 tentativi di attacco.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 27/04/2020

Gli esperti di Avast hanno individuato una nuova campagna di malvertising che, sfruttando i siti dedicati all'emergenza Covid-19, distribuisce l'exploit kit Fallout. Questo tenta di insinuarsi tra le vulnerabilità delle versioni obsolete di Internet Explorer e di installare sul sistema dell'utente il malware Kpot 2.0, che è in grado di inviare al server C&C diverse informazioni personali tra cui il nome del computer, il nome utente di Windows, l'indirizzo IP e le credenziali di accesso di Skype e Telegram.
A partire dal 14 aprile 2020, gli esperti di Avast hanno impedito 178.814 tentativi di attacco lanciati contro 96.278 utenti in tutto il mondo; l'Italia è al quinto posto tra i principali paesi interessati, dopo Canada, Stati Uniti, Giappone e Spagna e ha registrato 10.494 tentativi di attacco contro 6648 utenti.
La tattica fraudolenta di acquistare spazi pubblicitari dai grandi ADV network per proporre annunci malevoli era già utilizzata dai cybercriminali, che in questo periodo di grossa emergenza hanno deciso di sfruttare il Coronavirus mascherando le attività fraudolente dietro siti Web che sembrano ospitare informazioni relative all'emergenza sanitaria, dando quindi l'impressione di non essere dannosi. Il 26 marzo 2020 gli autori della campagna malevola hanno quindi registrato il dominio covid19onlineinfo [.] Com e da allora hanno aggiunto diversi altri domini su cui distribuire Fallout, registrandone circa sei al giorno nel tentativo di eludere i rilevamenti antivirus.
Per evitare di cadere in questo tipo di trappole, gli esperti di Avast consigliano di aggiornare costantemente i software, i browser, i sistemi operativi e di disabilitare Flash Player, a meno che non sia strettamente necessario. Questo strumento infatti non è più utilizzato da molti siti Web ma i criminali informatici continuano sfruttarne le vulnerabilità.

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