Anche in Italia stanno prendendo piede le
eSIM, le SIM virtuali destinate a diventare un nuovo punto di riferimento del settore di telefonia mobile. Qual è la differenza rispetto alle classiche SIM finora in commercio? In sostanza non serve più possedere la tessera da inserire nel nostro dispositivo per avere un numero di telefono e i relativi servizi associati.
La card fisica si smaterializza e diventa virtuale,
con molti vantaggi per gli utenti: ad esempio è più rapida da attivare e disattivare e impossibile da perdere o danneggiare con l'uso, e non solo. Ad oggi i provider che supportano questa tecnologia in Italia sono TIM, Vodafone, WINDTRE, Very Mobile e Spusu.
SOStariffe.it ha analizzato lo
stato delle eSIM in Italia, evidenziandone i costi per gli utenti e le opportunità di crescita futura.
Le offerte dedicate per le eSIM: cosa propongono gli operatori
Sul mercato italiano ci sono già alcuni operatori di telefonia che propongono offerte dedicate con
eSIM abbinata a uno smartwatch in grado di connettersi a Internet, effettuare e ricevere chiamate anche senza telefono. Ciò che ancora non è possibile trovare nel nostro Paese invece sono
offerte di telefonia mobile esclusive per le eSIM, che sono concepite come supporti virtuali da richiedere in sostituzione della SIM tradizionale ma non ancora come prodotti a sé stanti.
I costi di attivazione delle SIM virtuali
Ogni provider fissa il costo della eSIM che va a sostituire il costo della SIM card tradizionale. Per i
nuovi clienti che richiedono la eSIM in fase di attivazione di una nuova offerta (con o senza portabilità del numero) è prevista una
spesa aggiuntiva media pari a circa 4,2 euro, da sommare al costo di attivazione dell’offerta scelta.Anche
chi è già cliente di un operatore che supporta le eSIM può passare alla SIM virtuale, sostituendo la SIM card tradizionale. In base all’operatore, la sostituzione può avvenire in negozio oppure direttamente online, contattando il servizio clienti del provider. Il
costo di sostituzione è pari, in media, a
circa 8 euro una tantum da versare al momento della richiesta.Per attivare una SIM virtuale basta inquadrare con il nostro device (che dovrà supportare le eSIM) un QR Code fornito dall'operatore su supporto fisico o per e-mail. Ci serve, inoltre, anche una connessione Internet per registrare il profilo eSIM.
Le eSIM rimpiazzeranno le SIM tradizionali?
In Italia le SIM virtuali cominciano a prendere piede soltanto ora: gli operatori hanno iniziato a commercializzarle da un paio d’anni, nel
2019. In realtà il progetto di una SIM dematerializzata è nato già nel 2010, anche se è stato necessario aspettare il 2016 affinché fossero fissati i primi parametri standard per concepire le eSIM. In quel periodo, è stato lanciato sul mercato il
Samsung Gear S2 Classic 3G, il primo device in grado di avvalersi di questa nuova tecnologia, all’epoca ancora semisconosciuta nel nostro Paese.
Entro il 2025 le SIM classiche potrebbero scomparire. O quasi
In base a uno studio dell’istituto di ricerca MarketsandMarkets, il giro d'affari delle SIM virtuali era valutato in
253,8 milioni di dollari nel 2017. Si stima che tale mercato potrebbe raggiungere i 978,3 milioni di dollari entro il 2023.Secondo un sondaggio realizzato a febbraio scorso dall’istituto inglese Beecham Research, il 78% degli intervistati afferma di usare già una SIM virtuale o prevede di utilizzarla in futuro. Infine, uno studio di Truphone prevede che, nonostante la loro avanzata molto lenta, entro 2025 il 90% delle tessere in circolazione saranno eSIM.Entro i prossimi quattro anni l’87% degli operatori mobili e delle aziende che fabbricano smartphone produrrà dispositivi compatibili ad accogliere le eSIM, per adeguarsi alla nuova tecnologia. L'eSIM potrebbe avere una grande diffusione.
Due terzi dei produttori di dispositivi ritengono che oltre il 40% dei loro device sarà connesso tramite eSIM nel 2025. Un ulteriore 19% prevede che la gran parte dei propri prodotti siano connessi con la nuova tecnologia entro quella data.
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