La commercializzazione di componenti per alterare le funzioni della
Playstation non è legale.
Lo ha stabilito la Corte d'Appello di Trento, che si è occupata della
controversia, tra Sony, e un'azienda informatica di Salorno, comune della Provincia di Bolzano, che aveva venduto microchip per potenziare la
Playstation 2.
Sony aveva avviato un'azione legale nei confronti della società altoatesina che aveva messo in vendita un componente per permettere di leggere anche i videogiochi scaricati e masterizzati, con la conseguente violazione del diritto d'autore. Inizialmente, la Corte d'Appello sezione autonoma di Bolzano, aveva dato ragione alla ditta di Salorno, in quanto la normativa per la tutela del diritto d'autore e dell'ingegno in materia, era stata introdotta nel 2003, mentre la comercializzazione del microchip, sarebbe avvenuta precedentemente all'introduzione della normativa.
Il verdetto però era stato annullato dalla Cassazione, che aveva ha disposto la ripetizione del processo davanti alla Corte d'Appello di Trento. E i giudici trentini hanno ora dato ragione alla Sony.
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