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Bugatti usa la stampa 3D per le pinze freni della supercar Chiron

La Bugatti Chiron userà una nuova pinza per freni creata con una lega di titanio che deriva dalla produzione aerospaziale: è più leggera e più resistente di quelle tradizionali

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 08/01/2019

Bugatti ha dimostrato la fattibilità della stampa 3D nella produzione di pinze per freni ad altissime prestazioni, da impiegare nella sua supercar Chiron. A gennaio Bugatti aveva annunciato questo sviluppo, spiegando che con la stampa 3D intendeva produrre pinze in titanio invece che nel classico alluminio.

Il vantaggio del titanio sta nel fatto che è più leggero dell'alluminio, pur essendo estremamente resistente. Una caratteristica importante per la Bugatti Chiron, che monta le pinze per freni più grandi di qualsiasi altra vettura di "normale" produzione. L'estrema resistenza del titanio, però, comporta un problema: è molto difficile produrre componenti in questo materiale per fusione o fresatura.

Bugatti ha aggirato il problema usando la stampa 3D per sinterizzazione. All'interno di una stampante 3D, quattro raggi laser fondono una polvere di titanio - più precisamente lega di titanio misto ad alluminio e vanadio - creando ben 2.213 strati sovrapposti di materiale. Ogni pezzo richiede circa 45 ore per essere stampato, il risultato finale è una pinza di grandi dimensioni (circa 41 x 21 x 14 centimetri) ma allo stesso tempo leggera: 2,9 chilogrammi contro i 4,9 della versione tradizionale in alluminio.

La pinza stampata in 3D è inoltre più resistente. Il materiale usato deriva dall'industria aerospaziale e riesce a sopportare forze di circa 125 chilogrammi per millimetro quadrato.



Ma anche la pinza più evoluta serve a poco se non supera i test prestazionali, cosa che invece la nuova produzione Bugatti ha fatto lo scorso dicembre. Montata su un sistema di test meccanico, la pinza ha superato test di frenata equivalenti a velocità sino a circa 400 chilometri l'ora. E raggiungendo senza danni temperature di funzionamento anche oltre i mille gradi.

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