▾ G11 Media Network: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | GreenCity | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | ...
Homepage > Notizia

Coronavirus: aiutare la ricerca da casa con Folding@home

Il progetto di calcolo distribuito Folding@home attacca il coronavirus SARS-CoV-2. Basta scaricare un'app e donare potenza di calcolo.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 18/03/2020

La lotta contro il coronavirus passa certamente per la ricerca scientifica. Che deve comprendere in dettaglio i meccanismi con cui il virus SARS-CoV-2 infetta gli organismi ospiti. E capire anche quali sostanze possono inibire o rallentare il processo di infezione. Questa dipende anche dal comportamento di alcune proteine che il virus stesso usa. Per sopprimere la risposta immunitaria dell'organismo e per riprodursi.

Si può comprendere e rallentare il coronavirus comprendendo la struttura e il comportamento delle sue proteine. Un compito che si svolge in laboratorio ma anche con simulazioni virtuali. Simulazioni computerizzate che richiedono notevoli risorse di calcolo.

Per questo la Stanford University ha lanciato, quasi vent'anni fa, il progetto Folding@home. Invece di affidare le simulazioni sul comportamento delle proteine a grandi supercomputer, i loro calcoli vengono distribuiti tra un gran numero di personal computer. Tutti quelli di coloro che decidono di scaricare una piccola applicazione ad hoc. E di installarla sul proprio PC o Mac. Per fare da vero e proprio "citizen scientist" volontario.

L'applicazione scarica una piccola parte di una simulazione del comportamento di una proteina. Esegue i calcoli necessari e, una volta completati, li re-invia ai server di Folding@home. Tutti i "pezzi" di una simulazione vengono combinati per generare una simulazione completa.

Da qualche giorno Folding@Home si occupa anche della ricerca sul coronavirus di Covid-19. Quindi è possibile "donare" parte della capacità elaborativa del proprio computer a una buona causa. Un singolo computer sembra poca cosa. Ma attualmente il progetto coinvolge oltre 110 mila processori per una potenza complessiva di oltre 90 Petaflop. Il che ne fa l'equivalente di uno dei supercomputer più potenti al mondo.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di BitCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Notizie che potrebbero interessarti: