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Microsoft: per 23% Italiani, la pandemia ha peggiorato il livello di civiltà online

Secondo il Microsoft Digital Civility Index migliora in tutto il mondo la civiltà online. L'Italia migliora di 2 punti e si posiziona al 12° posto su 32 per l'esposizione ai rischi online, primi i Paesi Bassi, ultimo il Sudafrica. Gli adolescenti più esposti ai pericoli della rete rispetto allo scorso anno.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 10/02/2021

In occasione del Safer Internet Day - appuntamento annuale organizzato a livello internazionale per promuovere un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie - Microsoft ha diffuso i risultati dell'edizione 2021 Digital Civility Index, ricerca che analizza le attitudini e le percezioni degli adolescenti (13-17) e degli adulti (18-74) rispettoall'educazione civica digitale e alla sicurezza online in 32 Paesi, Italia inclusa.  
L'Index, nello specifico, misura il livello di esposizione delle persone ai rischi online nei diversi Paesi coinvolti, quindi un punteggio basso implica un livello basso di esposizione ai pericoli online e di conseguenza, una posizione alta in classifica. Secondo lo studio, a livello globale diminuisce l'esposizione di giovani e adulti ai rischi online.
Il Civility Index globale migliora infatti di 3 punti: in tutto il mondo il web è percepito quindi come un luogo più civile e sicuro rispetto a un anno fa.
 Trend che Microsoft ha riscontrato anche in Italia, che migliora di 2 punti rispetto allo scorso anno, posizionandosi al 12° posto in classifica. Al primo posto i Paesi Bassi, seguono il Regno Unito e gli Stati Uniti, ultimo nella classifica dei 32 Paesi si conferma anche quest'anno il Sudafrica. 
Se nel mondo però questo miglioramento è trainato dai giovani, in Italia invece è vero purtroppo il contrario: rispetto a un anno fa diminuisce di 5 punti l'esposizione ai rischi online tra gli adulti e aumenta invece di 1 punto tra i teenager
Complessivamente, in Italia emerge una percezione più positiva del livello di civiltà online, giudicato buono dal 37% degli intervistati, rispetto a un 34% a livello mondiale. Impressioni contrastanti invece circa l'impatto della pandemia Covid-19 sulle interazioni online da parte degli Italiani: se infatti da un lato il 23% dichiara un peggioramento della civiltà (vs. 22% a livello mondiale), riscontrando una maggiore diffusione di informazioni false o fuorvianti e la manifestazione online da parte delle persone delle proprie frustrazioni, dall'altro il 28% (vs. 26% nel mondo) reputa invece l'educazione digitale migliore rispetto all'anno precedente, grazie a un maggiore senso di vicinanza e di condivisione della comunità. 

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