Secondo una ricerca VMware l'81% degli italiani ritiene importante che i dati sanitari rimangano conservati dalla Pubblica Amministrazione all'interno dei confini del nostro Paese.
Autore: Redazione BitCity
Pubblicato il: 23/11/2023
Una nuova ricerca di VMware svela le principali preoccupazioni dei consumatori italiani riguardo alla sicurezza dei loro dati. Dal sondaggio, condotto nello scorso ottobre, è emerso che:
Gli italiani dicono sì all’elaborazione dei dati da parte dell’AI
L’Intelligenza Artificiale sembra giocare un ruolo positivo nella gestione dei dati dei consumatori: il 65% degli intervistati si dice d’accordo con l’intervento dell’AI nel processare le proprie informazioni se questo significa fornire un servizio migliore (31%), più economico (17%) o più veloce (17%).
Persiste la cautela dei consumatori nella condivisione dei dati bancari
Le app bancarie sollevano intrinsecamente i maggiori problemi di sicurezza tra i consumatori. Ma quando si tratta di analizzare l'equilibrio che i consumatori sono disposti a soppesare tra le opportunità e i rischi connessi alla condivisione dei propri dati finanziari, il 32% teme che i propri dati possano essere condivisi con le banche, mentre il 25% pensa che i propri dati possano essere venduti a società e istituzioni internazionali.
La Pubblica Amministrazione deve offrire servizi sicuri e sovranità dei dati
Quando si tratta delle applicazioni relative ai servizi della PA, è essenziale che i dati siano adeguatamente protetti dalle minacce informatiche, un requisito citato dal 61% dei partecipanti alla ricerca. Per il 33%, i dati raccolti dall'applicazione devono rimanere in Italia e per il 31% non devono essere accessibili a governi stranieri. Queste stesse preoccupazioni emergono anche quando si parla di dati sanitari. L'81% degli italiani ritiene importante che i dati dei pazienti siano conservati all'interno del territorio italiano da parte della Pubblica Amministrazione. Tuttavia, è interessante notare che vi è una notevole fiducia da parte dei consumatori per quanto riguarda la gestione delle informazioni sanitarie, con il 65% dei consumatori che crede che il Servizio Sanitario Nazionale sia in grado di conservare e analizzare in modo sicuro i dati dei cittadini.