Nel I semestre 2023, i casi di frode creditizia da furto d’identità nel nostro Paese sono stati oltre 17.100, segnando un +10,8% rispetto al primo semestre dell’anno precedente.
Autore: Redazione BitCity
Pubblicato il: 13/12/2023
Le frodi creditizie mediante furto di identità continuano ad avere un rilevante impatto in Italia nel primo semestre 2023, con il numero di casi che sale a oltre 17.100 per un importo medio frodato pari a 4.845 euro.
È quanto emerge dall’Osservatorio CRIF – Mister Credit sulle Frodi Creditizie, che rileva una crescita sia del numero di casi rilevati (+10,8%) sia dell’importo medio (+3,1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il danno complessivo è stimato superiore agli 83 milioni di euro, in aumento del +14,2%.
“Le frodi creditizie realizzate attraverso il furto d’identità sono un fenomeno in continua evoluzione. L’andamento fotografato dal nostro osservatorio mostra come questi atti criminali siano sempre più sofisticati e colpiscano trasversalmente i consumatori di qualsiasi età e provenienza geografica. In corrispondenza delle festività di fine anno, periodo caratterizzato da un rilevante incremento degli acquisti online, diviene indispensabile prestare attenzione quando si utilizzano i propri dati personali e finanziari per evitare di incappare in questo fenomeno”, commenta Beatrice Rubini, Executive Director della linea Mister Credit di CRIF.
“Le ultime rilevazioni dell’Osservatorio CRIF – Mister Credit evidenziano purtroppo un nuovo aumento dei casi di frode così come dell’importo totale frodato. Nel contesto di una crescente digitalizzazione, i rischi di questo fenomeno criminale sono sempre più rilevanti ed è necessaria una costante attenzione da parte dei player finanziari per fronteggiarli, attraverso l’utilizzo di sistemi evoluti e tempestivi di prevenzione che si possano facilmente integrare nei processi di digital lending”, afferma Fabrizio Arboresi, Senior Director di CRIF.
Il prestito finalizzato si conferma la tipologia di prodotto maggiormente coinvolta nei casi di frode (37,9%) e rispetto al 2022 registra un lieve aumento (+4,8%) in controtendenza al trend decrescente degli ultimi anni. Aumentano i casi di frode che interessano le carte di credito (+22,1%), che nel semestre rappresentano circa il 12% del totale dei casi registrati nel periodo. Si registra un calo considerevole per il credito revolving, che rappresenta ora solo il 5,7% dei casi (-73%).
Inversione di tendenza per i prestiti personali che, nel I semestre 2023, registrano un notevole incremento dei casi (+61,2%), con una quota pari al 18,3% del totale dei casi stimati. Continua l’ascesa dei casi di frode sui mutui, che registrano un incremento pari al 17,7%.
Si evidenzia la crescita di una nuova tipologia di frode, comparsa lo scorso anno, relativa alla dilazione di pagamento per l’acquisto di beni o servizi. Guardando alle frodi perpetrate, la quota di casi che riguardano questa nuova forma di credito, seppure ancora piccola rispetto al totale (2,8%), è più che triplicata rispetto al I semestre 2022.
Nel I semestre 2023 i casi di frode creditizia con un importo tra i 3.001 e i 5.000 euro sono più che raddoppiati (+112,4%) rispetto al 2022 e rappresentano il 10% del totale dei casi; aumentano anche le frodi con importi tra i 10.001 a 20.000 euro. Invece, si registra un decremento dei casi per le fasce con importo inferiore ai 3.000 euro (-22,1%).
L’acquisto di elettrodomestici resta la tipologia di frode maggiormente diffusa (34,6%) anche se in calo del -36,1% rispetto al primo semestre 2022. Al secondo posto la categoria auto-moto (che arriva al 16,5%), in crescita del +34%, seguita da consumi-abbigliamento-lusso (9,4%) e da elettronica-informatica-telefonia (8%). Seguono le frodi che hanno per oggetto le spese per immobili/ristrutturazione (7,9%), l’arredamento (7,8%) e le spese per la salute (6%). In forte aumento, anche se rappresentano una quota pari al 7,7%, le frodi relative a finanziarie/assicurazioni, fenomeno riconducibile all’utilizzo sempre più frequente della rateizzazione delle polizze assicurative. Nell’osservare la distribuzione delle frodi per classi di età si inverte la tendenza evidenziata durante il 2022.
La fascia di età nella quale si rileva il maggior incremento percentuale delle frodi è quella dei 51-60enni (+10,6%) mentre i 18-30enni restano la fascia più colpita, coinvolti in quasi 1 caso di frode su 4. Seguono i 41-50enni (22,8%) in crescita del +5,8%, e i 31-40enni (20,5%).
La ripartizione delle frodi per regione mostra nel primo semestre 2023 una maggiore incidenza in Lombardia che sorpassa la Campania in seconda posizione, seguite da Sicilia, Lazio, Puglia e Piemonte. Il maggior incremento rispetto allo scorso anno si registra in Trentino-Alto Adige (+57,3%). Il Piemonte registra un incremento del +33,1%; crescono anche le frodi in Friuli-Venezia Giulia (+30,1%) e Umbria (+26,8%), mentre calano in Puglia (-19,2%) e Molise (-33,8%).