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Italiani sotto assedio informatico: contenuti per adulti, streaming video e falsi link di Office365 tra le principali minacce

I siti per adulti contengono l'8% di tutto il malware rilevato, il numero più significativo di tutte le categorie di dominio analizzate nella ricerca. Office365, Gazprom e AT&T sono i brand che vengono maggiormente sfruttati dai cyber criminali per trarre in inganno gli utenti e diffondere malware.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 24/06/2024

Secondo una nuova ricerca di NordVPN contenuti per adulti, i siti di video hosting gratuiti e i siti che si spacciano per popolari e affidabili brand rappresentano le principali minacce alla sicurezza e alla privacy, con la presenza di malware, annunci intrusivi e tracker

Nel solo mese di maggio, la funzione Threat Protection Pro di NordVPN ha bloccato più di 5 miliardi di annunci intrusivi, quasi 40 miliardi di tracker e 60 milioni di tentativi di infezione da malware. Con oltre 4,3 milioni di incidenti legati al malware, gli italiani sono tra i più colpiti tra tutti gli utenti di Threat Protection Pro a livello globale. Un'analisi approfondita di questi incidenti ha rivelato minacce critiche per la sicurezza online e la privacy, che gli utenti dovrebbero conoscere e contro cui dovrebbero proteggersi.

Malware nascosti nei siti per adulti e nei falsi link a Office365.

Il malware è un software dannoso, che include virus, trojan, ransomware e spyware, progettati per danneggiare i dispositivi degli utenti. Può rubare dati sensibili, crittografare file importanti o persino assumere il controllo dei dispositivi, consentendo ai criminali informatici di avere l’accesso totale. Il modo più comune in cui gli utenti possono infettare i loro dispositivi con il malware è visitando siti pericolosi.

La ricerca di NordVPN rivela come dal 1° gennaio al 31 maggio, Threat Protection Pro ha bloccato più di 24 milioni di link dannosi in siti con contenuti per adulti (o l'8% di tutti i siti bloccati), oltre a 16 milioni di link in siti non classificati (5%) e 13 milioni in siti di servizi web (4%).

Inoltre, i criminali informatici ricorrono sempre più spesso a nomi di brand famosi, usando errori ortografici ingannevoli, per indurre gli utenti a cliccare su link di phishing e scaricare file infetti. Il 99% di tutti gli attacchi di phishing si serve di circa 300 brand per commettere la frode. Tra i marchi più sfruttati dal cyber crimine per ingannare gli utenti e diffondere malware ci sono Office365 (86.000 URL falsi, poi scoperti), Gazprom (60.000), AT&T (28.000), Facebook (19.000) e Bet365 (15.000)*.

“In questo i brand non hanno alcuna colpa: falsi come questi danneggiano anche la loro reputazione, costringendo le aziende a dare loro attivamente la caccia. Ma l'elevata popolarità del marchio può indurre le vittime a sentirsi al sicuro e quindi ad abbassare la guardia,” ha detto Warmenhoven.

In Italia, un dispositivo subisce in media 75 attacchi di malware al mese.

Il rischio di essere infettati da malware varia anche a seconda della regione geografica. Queste differenze potrebbero essere attribuite ai diversi livelli di connettività a internet, sviluppo economico e consapevolezza della sicurezza informatica nei vari Paesi.

La ricerca di NordVPN ha rivelato che Threat Protection Pro ha bloccato più di 4,3 milioni di tentativi di infezione sui dispositivi degli utenti italiani nel periodo preso in esame. In media, il dispositivo di un utente italiano è esposto a 75 incidenti legati al malware ogni mese. Rispetto all’Italia, il Paese più colpito è l’Ucraina, con 786 tentativi di infezione da malware su dispositivo al mese.

I tracker invasivi dominano nei siti di video hosting gratuiti, compromettendo la privacy.

I tracker web costituiscono una vasta categoria di strumenti che minano la privacy e monitorano l'attività degli utenti. Solitamente, si presentano sotto forma di script speciali, cookie del browser o pixel di tracciamento. Purtroppo, in caso di violazione dei dati, le informazioni raccolte dai tracker potrebbero finire nelle mani sbagliate.

Per questo motivo, gli utenti dovrebbero prestare molta attenzione quando utilizzano i siti di video hosting gratuiti (che rappresentano il 28% di tutti i tracker bloccati), lo storage online (13%) e i motori di ricerca (13%), secondo l’indagine, principali responsabili nel tracciamento delle attività degli utenti online. Dal 1° gennaio, Threat Protection Pro ha bloccato 39 miliardi di tracker solo dai siti di video hosting gratuiti, mentre la categoria dello storage online ha visto 18 miliardi di tracker bloccati.

“I siti web spesso condividono o vendono a terzi i dati raccolti dai tracker. Ma chi vuole proteggere la propria privacy può utilizzare diversi strumenti per diventare meno rintracciabile. Ad esempio, la VPN, che cambia l'indirizzo IP reale e la posizione virtuale, il blocco dei tracker o i browser per la privacy.”, ha detto Warmenhoven.

Le pubblicità invasive non sono solo fastidiose

Gli annunci invasivi e irrilevanti che appaiono in modo inaspettato, il blocco della pagina principale e l'apertura di nuove pagine e finestre sono comuni tra i siti di video hosting gratuito, i contenuti per adulti e le pubblicità.S Dall'inizio dell'anno, Threat Protection Pro ne ha rilevati e bloccati miliardi: rispettivamente più di 2B, 1B e 807M.

Inoltre, gli annunci intrusivi non sono soltanto fastidiosi mentre si naviga in internet: rappresentano anche una seria questione di privacy e sicurezza. Possono infettare i dispositivi degli utenti, collegandosi a siti dannosi, violare la privacy raccogliendo dati dall'attività web e influire sulla velocità di caricamento dei siti.



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