20 anni di carcere: non una ammenda pecuniaria, non qualche mese o anno, ma una condanna a 20 anni di
reclusione, che certamente getteranno nel panico i
cybercriminali di mezzo mondo.
Questo è quanto capitato a
Albert Gonzalez, 28enne di Miami.
L'uomo, dopo aver dichiarato di aver gestito uno dei maggiori giri di pirateria a livello globale, per l'esattezza un traffico di oltre 40 milioni di numeri di
carte di pagamento, rubate a negozi come Wholesale Club, Tjx Cos e Barnes & Noble, si è imbattuto in un
giudice che ha preso seriamente in considerazione le sue colpe, decidendo di infliggere una condanna esemplare.
A dire il vero, Gonzalez ha rischiato di essere condannato a 25 anni di carcere, ma si è appellato ad una sorta di
dipendenza da computer, per attenuare le sue colpe, visto che giustificare in toto il suo operato non era verosimilmente possibile.
L'uomo ha affermato, infatti, di essere stato dipendente dai computer sin da bambino, di aver abusato di
alcol e
droghe di soffrire della
sindrome di Asperger, una forma di autismo: a suo dire, i crimini avrebbero assunto questa entità a causa della sua "incapacità a fermare la curiosità e la dipendenza".
La condanna però non è detto resti ferma a 20 anni di carcere: un altro magistrato dovrà giudicare un'altra serie di
colpe imputate a Gonzales, per le quali l'
hacker si è dichiarato colpevole, cioè il furto di decine di milioni di numeri di
carte di credito di società come 7-Eleven Inc, Heartland Payment Systems e Hannaford.
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