Una delle conseguenze della quarantena seguita da milioni di cittadini europei è l'
aumento nell'utilizzo dei servizi video streaming. Diversi operatori hanno segnalato il fenomeno, registrando picchi nel consumo di contenuti video sulle loro reti. Non è un male di per sé. Ma
potrebbe diventare un problema se il traffico video limitasse le prestazioni di altri servizi più importanti. Come lo smart working, ad esempio.
Per questo la Commissione Europea si è rivolta direttamente ai principali operatori di video streaming. In particolare a
Netflix e YouTube. Entrambe le aziende hanno deciso di limitare il traffico video sulle reti europee.
Riducendo la definizione dei loro contenuti nel momento in cui vengono trasmessi. Non sono stati dati parametri specifici. Ma i contenuti dovrebbero essere ora disponibili solo con risoluzione SD, o circa.
Non più in HD e men che meno in 4K.
Diversi analisti avevano indicato che la quarantena aveva portato una crescita rilevante nel consumo di contenuti video. Secondo Nielsen, la quarantena può portare ad un aumento
anche del 60%. Che riguarda
sia la TV tradizionale sia lo streaming video. Sempre Nielsen, citando dati Auditel, stimava che nell'ultima settimana di febbraio il consumo televisivo in Italia è cresciuto del 6,5% rispetto alla settimana precedente.
In Lombardia, del 12%.YouTube e Netflix hanno comunque già attive funzioni per
ottimizzare il consumo di banda dello streaming video. La qualità delle immagini trasmesse può diminuire o aumentare a seconda delle condizioni della rete. Anche se l'obiettivo principale, se possibile, resta
evitare il buffering del video. Con la sgraditissima "rotellina" che gira prima che il video stesso riparta.
Altri operatori di video streaming possono seguire la strada di YouTube e Netflix. Al momento però
non si sa se altri grandi nomi come Amazon Video o Apple stanno modificando le loro funzioni di streaming. E il problema potrebbe riguardare anche piattaforme specifiche, come Twitch per il gaming.
Aggiornamento: Amazon e Disney hanno indicato che seguiranno la stessa strada per
Amazon Video e
Disney+. Per quest'ultimo servizio, il lancio in alcuni Paesi europei dopo quelli già coperti è stato rallentato.
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