Quasi l’87% delle app Android e il 60% delle applicazioni iOS richiede l’accesso a funzioni non legate al loro scopo primario, come rivela la nuova ricerca di NordVPN.
Autore: Redazione BitCity
Pubblicato il: 05/10/2023
I ricercatori di NordVPN, specializzati in privacy e cybersecurity, hanno analizzato le app mobile più usate in 18 categorie. Il 14% delle app raccoglie più dati superflui di quelli necessari per le proprie finalità e solo l’8% delle app non raccoglie dati superflui. In media, un quinto delle richieste di permesso risulta superflua per lo scopo dell’app.
“Un numero significativo di app mobile che usiamo ogni giorno richiede accesso a funzioni dei dispositivi non legate alle finalità dell’applicazione stessa. E molti utenti concedono alle app questa sorta di licenza di spiare senza nemmeno leggere i termini e le condizioni. Bisognerebbe sempre valutare se l’app abbia davvero bisogno di certi dati per svolgere la propria funzione prima di fare tap su “Accetta”. Questo perché i dati raccolti potrebbero essere utilizzati contro il nostro interesse. Vale la pena prestare attenzione ad alcune categorie di app che si sono mostrate più “ficcanaso” di altre, come quelle social o di messaggistica” ha precisato Adrianus Warmenhoven, consulente per la cybersecurity di NordVPN.
La ricerca ha rivelato che il 42% delle app richiede permessi relativi ad attività che vanno al di là dello scopo iniziale, il che significa che l’obiettivo è raccogliere dati sugli utenti tramite altre applicazioni e siti web. Inoltre, il 37% delle app oggetto dello studio ha richiesto l’accesso alla posizione dell’utente, il 35% alla fotocamera, il 22% alla galleria delle foto e il 16% al microfono.
Le app social, quelle di messaggistica, navigazione e per incontri personali (dating) richiedono il numero più alto di permessi se messe a confronto con le applicazioni appartenenti ad altre categorie. Queste sono anche al vertice nella classifica del numero di richieste superflue. In media, le app social richiedono 10 permessi superflui, quelle di navigazione si fermano a 9, mentre quelle per appuntamenti e incontri sono a 6, contro le 5 delle applicazioni di messaggistica.
Gli utenti Android possono preoccuparsi un po’ di meno se si parla di app di gaming. Queste richiedono “solo” 10 permessi e, in media, sono meno di una le richieste superflue. Mentre le app per alimenti e bevande su iOS chiedono in media meno di 3 permessi, se si parla di richieste superflue, le app per la produttività sono le migliori perché praticamente non raccolgono alcun dato non necessario.
Per proteggere la privacy sulle app, Adrianus Warmenhoven ci propone queste misure preventive: